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"Lord Lyllian" è un romanzo che è stato scritto a ridosso dello scandalo che travolse il suo autore nel 1903, quando venne accusato di corruzione di minori e oltraggio alla morale pubblica e gli venne attribuita la celebrazione di riti satanici e festini orgiastici. Pubblicato in Francia nel 1905 e qui tradotto per la prima volta in italiano, rappresenta un tentativo di farsi giustizia raccontando la propria verità, attraverso le esperienze estreme di un giovane lord scozzese e il suo codazzo di amici, amanti, cortigiane e corteggiatori, tra Londra, Parigi, Venezia, Capri, la Grecia, Malta. Omosessualità, occultismo, suicidi, perversione, pedofilia, slanci di autentica passione e sdegnosa indifferenza: un vortice di abisso e purezza che rende il libro un'avventura coinvolgente, il cui protagonista risulta tanto adorabile quanto odioso, mentre i personaggi "di contorno" si piegano ai suoi voleri fin quasi ad annientarsi. D'Adelswärd-Fersen così, senza negare la passione per gli amori non convenzionali che, nella sua visione incredibilmente contemporanea, non erano d'ostacolo al sentimento sincero che provava per la fidanzata, prende di mira soprattutto le ipocrisie del tempo, mostrando, con un linguaggio dalle sfumature camp che sorprende il lettore di oggi, la profonda aberrazione, la morale tartufesca e l'autentica depravazione dei parrucconi di turno.